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Ottobre 22nd, 2021 — General
replichiamo qui un testo comparso su www.lapiralide.noblogs.org , a cura dei compagni bergamaschi de La Piralide. Vogliamo esprimere la nostra solidarietà a tutte le realtà colpite da questa ennesima pretestuosa ondata repressiva
Il virus della repressione non muore mai
Il virus della repressione non muore mai
Se il tasso pandemico è in calo, e se mai vi è stato un picco, è evidente che il braccio repressivo del nuovo ordine digital-genetico ha, al contrario, bisogno di rinforzare il proprio tiro. Lo vediamo in questi giorni a Trieste, dove i reparti antisommossa della Lamorgese non fingono neanche più di fiutare “pericolosi estremisti” da attaccare con tenacia, anche a costo di colpire la testa sbagliata. La truppa obbediente intossica con lacrimogeni e colpisce con idranti ad acqua pressurizzata migliaia di manifestanti estremamente pacifici, non solo di Trieste, ma da tutta Italia, accorsi a dare solidarietà a una chiamata che ha ben pochi precedenti.
Gli strateghi della repressione non hanno alcun scrupolo morale: la motivazione dell’impiego di metodi violenti, ma in questo caso più morbidi – se paragoniamo Trieste ai tristi ricordi del G8 di Genova – non è da ricercare in un qualche indietreggiamento, ripensamento o reticenza. Semplicemente, costoro ritengono che non è ancora il momento per quei metodi utilizzati durante il G8 o anche nelle carceri durante il lockdown, con una violenza prima esposta e poi spettacolarizzata al fine di diffondere terrore. Adesso non vi è più da spaventare una sinistra – che se non è morta di terrore è complice di questa dittatura tecno-sanitaria – ma nuove soggettività, magari spesso confuse e ingenue nelle loro rivendicazioni e forse proprio per questo più imprevedibili una volta sparpagliate, senza parrocchie di partito dove ripararsi e leccarsi le ferite. E, come si sa, un animale ferito è molto pericoloso, anche se debole e isolato. La sua forza sta nell’aver preso consapevolezza delle intenzioni dell’avversario, sapendo per certo che in gioco sono la sua vita e la sua libertà. Il poco tempo davanti a sé non dà più spazio alle incertezze.
Questa mattina abbiamo saputo da un gruppetto di poliziotti della Digos, che ha bussato alla nostra porta, che la città di Bergamo è piena di scritte murali contro il Green Pass e i cosiddetti vaccini. Il decreto di perquisizione che formalmente ci indaga per questi fatti sostiene che siamo noi i responsabili di tale deturpamento. Fossimo stati in tempi normali probabilmente non sarebbe stato dato particolare peso a tali scritte, considerando che da sempre i muri cittadini hanno dato voce a chi non aveva spazio altrove, e magari neanche lo voleva, in quelle testate dove si consumano le menzogne e si producono le vere fake news.
Che i tempi non sono più come prima l’avevamo capito già a settembre, quando gli uomini del Viminale – per testare il grado di robustezza della comunicazione su Telegram – anche da queste parti avevano dato improvvisamente peso a queste chat, aprendo indagini per terrorismo basate su alcuni commenti estrapolati ad hoc, considerando questi sfoghi virtuali da social come una gravissima minaccia. Il tutto ovviamente supportato dai soffi menzogneri dei media ufficiali, che improvvisamente si accorgono di come tante proteste siano organizzate utilizzando questi strumenti, per chiudere subito dopo la parentesi su queste piazze sempre più gremite di persone.
Ecco spiegato il particolare clima in cui ha agito il drappello di segugi a caccia di imbrattatori notturni che ha perquisito minuziosamente un’abitazione e il centro di documentazione La Piralide di Bergamo. Molto presto, dall’affannosa ricerca di bombolette spray l’interesse si è spostato verso qualsiasi tipo di documento politico, e la vera attenzione e il relativo sequestro sono stati rivolti verso computer, memorie esterne, telefonini, agende telefoniche e anche una bicicletta, ritenuta importante corpo del reato.
Dai fogli denunziandi si evince che le attenzioni nei confronti del nostro gruppo sono dovute alle numerose iniziative organizzate in piazza e nel nostro spazio, come ben leggiamo dalle carte: «tesi alla contestazione dell’adozione delle misure governative inerenti l’introduzione del cosiddetto Green Pass».
A questi tentativi di intimidazione rispondiamo facendo nostre le parole dei portuali di Trieste che invitano a diffondere ovunque la resistenza in ogni singolo territorio, secondo le proprie possibilità e situazioni, moltiplicando momenti solidali – aggiungiamo noi – là dove germogli di lotte nascono senza timore di andare oltre le singole rivendicazioni lavorative, denunciando l’attacco alla libertà e ai corpi con le piattaforme di riprogettazione cellulare a mRNA chiamate vaccini.
La lotta contro il Green Pass potrà trovare il suo reale senso e avere una maturazione se comprenderà i processi in cui questo è inserito, lottando contro questo mondo biocibernetico e transumanista. La repressione potrà essere così compresa e affrontata con strumenti consapevoli e all’altezza del grado di erosione della libertà e dei corpi.
Bergamo, 19 ottobre 2021
Resistenze al nanomondo, www.resistenzealnanomondo.org
Spazio di documentazione La Piralide, www.lapiralide.noblogs.org
Settembre 14th, 2021 — General
Democrazia: basta un attimo e finisce la magia – Se è vero che è nelle difficoltà che si scoprono i veri amici, i veri legami coi propri simili, la solidarietà di una comunità… è altrettanto vero che nello Stato-di-Emergenza (in cui ormai siamo perennemente, tra pandemie, campagna vaccinale, grandi opere, terremoti, olimpiadi, tutto emergenza!), ci si para davanti il vero volto dello Stato Democratico.
Per quello che è: senza la retorica dell’Agorà Ateniese, delle nobili origini nate dalla Resistenza, della Partecipazione e del diritto di tutti di parlare ed essere ascoltati.

E basta poco per perdere il patentino di cittadini di serie A, scivolando un pochino verso una peggiore condizione, che però per altri è già la norma. Per immigrati, poveri, tossicodipendenti: discriminazione, repressione, sordità delle istituzioni sono la costante.
Il dissenso, le proteste per la casa persa, per il lavoro in bilico, per una legge ingiusta, per la difesa del territorio, vedono innalzarsi di fronte un muro sordo e inscalfibile. Un muro che, di fronte alla perseveranza delle proteste, reagisce diventando un mostro dai tanti bracci: legislativo, repressivo, giudiziario… e mediatico! con una informazione manipolata e distorta per denigrare e ridicolizzare. Ma cosa subiscono da anni gli “altri”, stranieri, poveri, tossicodipendenti, gli esclusi, a livello mediatico?
Cosa sono i fogli di via per i senzatetto e i permessi di soggiorno, se non Pass, senza green?
Abbiamo la costante percezione di scivolare sempre più verso una qualche forma di dittatura, e certamente restiamo lontanissimi dalla vera Libertà. Per la campagna vaccinale viene diffusamente propinata in modo distorto la frase di Martin Luther King “la mia libertà finisce dove inizia la tua”.
Col buon proposito di non tornare semplicemente alle condizioni pre-pandemia intrise di discriminazione, ma di osare qualcosa di più, possiamo far nostra la frase di Bakunin:
“Non posso dirmi davvero libero finché tutti gli esseri viventi che mi circondano… sono ugualmente liberi.“
Settembre 14th, 2021 — General
Olimpiadi 2026: Livigno perla dell’Alta Valle? – Se Livigno, come ha scritto il quotidiano “Il Giorno”, è la perla dell’Alta Valle i capannoni tra Sondrio e Castione sono una collana di diamanti.
Livigno, proiettata verso le olimpiadi invernali, nel frattempo, riceverà 19 milioni di euro per realizzare un mega posteggio interrato in prossimità dell’impianto di risalita “Mottolino”.

Certo, Regione Lombardia finanzierà con 13 milioni anche la realizzazione di tre gallerie paravalanghe per complessivi 780 metri.
Si insiste nelle opere funzionali al gran turismo sullo stile della tangenziale di Tirano e ad una viabilità di veloce transito, dove gli abitanti della Valle potranno usufruire principalmente dei gas di scarico.
La montagna, Olimpiadi o meno, avrebbe bisogno di ben altri interventi per la manutenzione e la messa in sicurezza del territorio ma, di tutto questo, potrebbero guadagnarci solo gli abitanti della Valle e non i soliti marpioni dell’edilizia.
Insomma… certi gioielli è meglio perderli che trovarli e non si facciano illusioni gli umili valtellinesi di usufruire di vantaggi economici grazie ai finanziamenti olimpici.
Di soldi ne arriveranno tanti ma sanno già dove andare.
Settembre 14th, 2021 — General
Ricchi&Poveri – Esistono i poveri perché ci sono i ricchi. Il problema sta tutto qui e non è un problema di facile soluzione. Di fronte a una popolazione di quasi 8 miliardi, poche migliaia di persone possiedono la maggior parte delle risorse economiche, energetiche e umane del Pianeta, e ne decidono l’utilizzo.

E’ una scala a piramide che dall’alto in basso suddivide l’umanità in caste sociali grazie a perversi meccanismi per cui chi è già ricco potrà facilmente accumulare più ricchezze mentre chi è povero lo diventerà sempre di più.
Non c’è nessun complotto in atto, è un sistema che funziona così. Ci parlano di democrazia, libertà e sovranità del popolo, di economia verde per ridimensionare il disastro ambientale ma è tutta una presa in giro.
Fumo negli occhi.
L’importante è non toccare il meccanismo, meglio ancora, fingere che non esista.
Volgare sfruttamento, ricatti economici, monopoli indiscutibili, metodi mafiosi legalizzati per estorcere sangue e sudore, esproprio di territori per speculazioni e nuovo cemento non sono casuali.
Non dipendono dal destino, dalla sfortuna o dallo sfavore degli Dei.
Questo perverso meccanismo andrebbe messo fuori uso, o almeno inceppato con qualche granello di sabbia negli ingranaggi.
Iniziando magari a evitare acquisti via internet, la digitalizzazione delle nostre identità, disertando la grande distribuzione, il consumismo usa e getta, l’utilizzo dissennato di combustibili fossili… sostenendo chi lotta per i diritti e la difesa dei beni comuni.
Solo una tempesta di sabbia ci potrà liberare.
Nel frattempo ognuno di noi può scegliere quando essere un granello abrasivo oppure una goccia di olio nel motore di questo mondo.
Agosto 30th, 2021 — General
non facciamo del copyright un valore, ci basiamo sull’ispirazione… facendo nostre alcune considerazioni e ribadendo invece alcune distanze

Scarica e diffondi: Nolasciapassare – antiaut
Agosto 20th, 2021 — General
Obbligo vaccinale e tutele negate
A Giugno in tutta Italia sono partite migliaia di lettere di richiamo al personale medico, infermieristico e sanitario, “colpevole” di non volersi vaccinare con i vaccini sperimentali anti covid. Queste migliaia di persone (10mila solo in Lombardia) ora stanno facendo ricorso contro la minacce di sospensione dal lavoro, per difendere la propria scelta individuale e professionale. Si tratta di lavoratori e lavoratrici che, durante la prima fase della pandemia, hanno affrontato l’emergenza senza direttive chiare, con turni massacranti, privi di protezioni efficaci per sé e per i pazienti, sotto minaccia dirichiamo se chiedevano maggiori tutele. Ma parallelamente nella propaganda televisiva venivano chiamati eroi.

Nelle strutture socio-sanitarie sono mancati sostegni da parte delle ATS, che al contrario hanno scaricato il “peso” dei contagiati gravi o anziani nelle RSA scatenando nuovi focolai. I più deboli sono stati falciati da una gestione centrale sbagliata, confusa e impreparata.
Ma oggi lo Stato sfrutta proprio la retorica della difesa dei soggetti deboli per imporre l’obbligo vaccinale al personale socio-sanitario. Guardando le decisioni prese, un possibile slogan istituzionale di inizio pandemia poteva essere “prima il profitto (dopo le vite)! “. Poi è arrivato il lessico militarista, culminato nella gestione in tuta mimetica della fase vaccinale.
Militari: i nuovi eroi in prima serata nella guerra al virus!
Sanitari e socio-sanitari, invece, declassate in poco tempo da eroi a untori. Mai ascoltate, sempre sotto minaccia, prima sovraesposti al virus senza tutele adeguate, ora costretti a lottare da sole, spesso senza aiuto di colleghi e sindacati, di fronte ad un obbligo vaccinale ingiusto, imposto solo alla loro categoria, e posti di fatto di fronte alla minaccia “o il lavoro o la libertà di scelta” sul proprio corpo e sulla propria salute.
La difesa della salute per lo Stato è mera propaganda… ma se il mondo va a rotoli, è perché non mi vaccino.
Agosto 20th, 2021 — General
Genova2001… un giorno prima… vent’anni dopo
1968. Movimento contagioso e antiautoritario di contestazione studentesca.
1969. Strage di Stato di piazza Fontana, 16 morti. Assassinio del ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli nella questura di Milano, strategia della tensione: creare paura tra la gente per consolidare governi sempre più autoritari.
1977. Movimento creativo di contestazione, non solo studentesco e non solo giovanile. Contagiosissimo. La critica radicale contro poteri di destra e di sinistra non fa sconti a nessuno. Repressione poliziesca, carri armati a Bologna e diffusione capillare e sistematica dell’eroina per distruggere una generazione ribelle, poco disposta alla sottomissione. Si arriva alla fine degli anni Ottanta con quasi mezzo milione di tossicodipendenti in Italia.
2000. Inizia il terzo millennio con la marea montante dei movimenti che in tutto il mondo rivendicano la necessità di un punto di svolta. Risolvere i problemi di crisi ambientale, inquinamento, per il diritto a lavoro, salute, dignità delle persone, contro l’1 per mille dell’umanità che decide vita, morte e miracoli dell’intero pianeta.
2001. Luglio. Genova. Il G8 diventa l’occasione per terrorizzare chiscende in piazza. Lo Stato (di polizia) italiano è il braccio esecutivo: uccisione di Carlo Giuliani, massacro dei manifestanti, torture agli arrestati…ma sono questi poteri forti a dettare le linee della repressione: “siamo in democrazia e qualche critica ve la concediamo ma ora basta, avete esagerato e meritate una esemplare punizione”. L’essenza delle giornate di Genova sta tutta qui.
Ma la repressione non può comunque soffocare i desideri di allora, che ancora tornano, in questo nostro mondo che sta andando a pezzi.
2011. Valsusa. L’Assedio Notav porta alla ‘conquista’ della Baita Clarea e alla rinnovata fiducia nell’unità di movimento, delle lotte dal basso in difesa del territorio, fatte di vere proposte alternative.
…E oggi… In tutto il mondo continuano a sollevarsi proteste dal basso per la tutela dell’ambiente, dei territori, della salute. Sarebbe utile che ognuno ci mettesse del suo: anche in Valtellina. Qui, dove il territorio è solo un bene commerciabile, sottoposto a espropri di terreni e coltivazioni, e cemento, tutto in vista di presunti beni superiori: la viabilità veloce turistica, le olimpiadi, i nuovi centri commerciali (non ce ne sono a sufficienza?), l’installazione di “salubri” antennone 5G, lo sfruttamento idroelettrico per conto terzi…
Luglio 14th, 2021 — General
… il veleno della grande distribuzione

Luglio 14th, 2021 — General
Attenti a quei due ! ! ! Attilio Fontana e Letizia Moratti. Lui poco Fontana, lei poco Letizia. L’acqua che ’ sgorga come fonte di vita non richiama certo la figura del presidente della Regione. Con il Covid in azione non ne ha azzeccata una, oltre alla pessima manovra dei camici acquistati dalla ditta del cognato e della moglie.
Che poi, uno che si chiama Fontana, per coerenza, dovrebbe fare l’idraulico e non il governatore della Lombardia. Ma… sia ben chiaro, se fosse idraulico veramente e avessimo bisogno di riparare qualche tubo non chiameremmo di certo l’Attilio.
La Letizia invece tanta gioia non ha portato alla scuola pubblica quando era ministra, né ai cittadini milanesi quando era sindaca. Neppure ai lombardi di piana, di monte e di lago, ora che è assessore regionale ad una sanità più privata che pubblica. Una sanità che con le sue eccellenze non guarda in faccia a chi si ammala per l’ambiente tossico, ha problemi economici, invalidità, un tumore in corso, un esame troppo in là nel tempo… Questi dirigenti della regione più popolosa, produttiva e inquinata d’Italia stanzieranno oltre 7 milioni di euro, guarda caso, alla sanità privata. A discapito dei pochi presidi sanitari pubblici.
Riusciranno con questo a far chiudere anche il Morelli di Sondalo o il Presidio di Chiavenna?
Fontana politicamente è intasato. La Moratti da ex, ex, ex… resta sempre sulla cresta dell’onda, anche elettorale. Forse ce la ritroveremo prossima governatrice della Lombardia.
Soldi privati, pubbliche virtù.
Maggio 23rd, 2021 — General
Affamati di ghiaccio In una città socialmente inutile come Sondrio da decenni a questa parte non mancano le geniali idee moderniste da parte delle varie amministrazioni comunali.
Dal crimine edilizio del condominio Campello ai fallimenti commerciali di Piastra e Garberia, allo scempio dell’area Carini, dagli anni Sessanta ad oggi si è insistito nel trasformare una pittoresca cittadina in un luogo asettico, dove un turista ci può capitare solo per sbaglio.
L’ultima genialata edilizia, complici le olimpiadi Milano Cortina del 2026, pare sia la futura realizzazione di una Arena-Palaghiaccio, struttura polifunzionale con tanto di parete per l’arrampicata sportiva, che nelle città di pianura va sempre più di moda.
Con 2000 posti di capienza e un costo iniziale di 17 milioni di euro i promotori prevedono nuove emozioni sportive. Peccato che verranno sacrificati alcuni tra gli ultimi prati della piana, tra il campus scolastico, la statale 38 e il fiume Adda che, in caso di future e probabili esondazioni, aumenterà di sicuro il livello emozionale della popolazione.
Ma chi sono i sostenitori di questa “straordinaria intuizione”? Oltre al sindaco d Sondrio Marco Scaramellini, la sua giunta e le federazioni del ghiaccio e dell’arrampicata non mancano gli amministratori regionali Antonio Rossi e Massimo Sertori.
Quest’ultimo, grazie all’elettorato leghista, dal suo paesello di Ponte Valtellina ne ha fatta di strada, arrampicandosi a Milano ai piani alti del Pirellone.
Nell’insieme i solito politici e trafficoni che si sciacquano la bocca con grandi opere al servizio della comunità.
La loro fame di ghiaccio è un semplice spritz.
In attesa della grande abbuffata milionaria.

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