La peste del 1630 – Il Covid 19

La peste del 1630 – Il Covid 19Per contrastare la peste del 1630 il cardinale Federigo Borromeo ebbe l’infelice idea di organizzare a Milano una processione per chiedere aiuto a Dio.

Ma Dio non intervenne e i giorni seguenti furono un’ecatombe di contagi e morti. Si accusarono onesti cittadini di aver spalmato sui muri di via Vetra, a Porta Ticinese, dei fanghi pestilenziali allo scopo di diffondere il morbo. Guglielmo Piazza, uno di questi, fu arrestato, torturato e ucciso con l’accusa di essere uno dei tanti untori presenti a Milano.

Il Covid-19 non è la peste di antica memoria e neppure l’ebola moderna, ma autorità di Stato, pseudo scienziati al soldo di multinazionali del farmaco, con la complicità di giornalisti allineati al pensiero unico dominante, hanno deciso che i non vaccinati sono gli untori contemporanei.

Si finge di essere immunizzati dal bricolage di pseudo vaccini sperimentali che, è certificato fin da subito, non coprono al 100% e neppure per lunghi periodi. Prima, seconda, e terza dose… e uno si sente un supereroe dotato di super-green-pass nella guerra contro il virus.

La figura di un generale della NATO a dirigere le operazioni vaccinali è ulteriore conferma della narrazione militaresca e bellica di questi tempi oscuri. Oggi non c’è bisogno di processioni religiose per diffondere il Covid, sono sufficienti gli assembramenti negli stadi, nei luoghi di ristorazione e della movida e qualsiasi evento privato o pubblico dove uno si senta “eroe” e immune nello stesso tempo.

E intanto chi non si è vaccinato, dalla serie B è retrocesso a cittadino di serie C. Hanno creato ad arte una campagna d’odio contro i disertori del vaccino sperimentale e messo in difficoltà di sopravvivenza chi pur non volendo vaccinarsi per scelta, ha dovuto subire l’imperativo di Stato per l’iniezione, per garantirsi aperte oltre alle porte del lavoro, anche quelle del paradiso consumista.

E’ un vero peccato che molti di questi vaccinati contro voglia non abbiano alimentato le piazze No Green Pass per contrastare questa infamità autoritaria. Un obbligo subdolo, fatto per aggirare ricorsi e risarcimenti in caso di effetti collaterali post vaccino. Se vuoi lavorare ti vaccini, a tuo rischio e pericolo; in caso contrario te ne stai a casa e t’arrangi. Vaccinarsi non è obbligatorio, come non è un obbligo mangiare… anche se poi, se non mangi, muori di fame.