Cemento e asfalto zero zero zero

Cemento e asfalto zero zero zero Tra i vari crimini contemporanei anche il consumo di suolo fa la sua parte, in una miscela di speculazione, arroganza e stupidità.

L’arroganza di un Progresso infinito con un Pianeta a nostro esclusivo uso e consumo ci ha trasformati in suprematisti del mondo vivente, forti della pericolosa idea di poter disporre di risorse illimitate. Entra in campo a questo punto la stupidità di chi danneggiando l’ambiente circostante danneggia sé stesso e le future generazioni.

Il disastro ecologico in atto avanza anche persistendo a urbanizzare aree un tempo verdi, coperte da inutili edifici, capannoni della logistica, centri commerciali, allevamenti intensivi, posteggi infiniti… e attraversate da una rete stradale sempre più invasiva e tossica.

Che intervengano a Tirano, Bormio, Livigno, alla Sassella, al Pian di Spagna o in altri luoghi è ora di dire NO a questi irrespondabili consumatori di territorio e ai pezzi grossi della politica, loro complici. Basta asfalto e cemento quindi, a partire dalle nostre montagne già compromesse dalle servitù idroelettriche e da un fondovalle urbanizzato in stile Brianza. NO a nuovi cantieri funzionali alle Olimpiadi Invernali 2026, spacciando opere di impatto devastante per socialmente utili.

Maggiore fluidità stradale inevitabilmente chiama più traffico e, se le Olimpiadi passano, le schifezze poi restano in un paesaggio deturpato con danni non soltanto estetici. Salviamo il salvabile difendendo con ogni mezzo l’autonomia possibile delle nostre vallate, affinché non diventino una periferia montana asservita agli interessi della metropoli milanese e dei suoi centri decisionali.

Prima ancora dei cambiamenti climatici saranno le multinazionali, l’alta finanza speculativa e lo tsunami digitale a determinare il cattivo tempo che accompagnerà le nostre vite future. A meno che…