Appello di Primavera

Appello di Primavera – Venti di guerra già presenti nel Sud del Pianeta (basti pensare al sanguinoso conflitto in Yemen, alla Libia, al Congo…), soffiano ora nella nostra civile Europa. Il tutto sommandosi al disastro ambientale in corso, ai danni del Covid e della sua malagestione, ead una fragile economia di mercato da cui siamo ormai totalmente dipendenti.

Crisi energetica, crisi economica, crisi di valori e crisi generale stanno segnando la nuova era che ci si prospetta nel’immediato futuro.

Volenti o nolenti dovremo consumare (e inquinare) meno, lasciandoci alle spalle le pratiche dell’usa e getta e del menefreghismo sociale, dell’ognuno per sé.

Nelle nostre vallate alpine, quasi estranee ad ogni impero, abbiamo ancora la fortuna di abitare territori non ancora del tutto devastati da asfalto e cemento anche se i progetti per le Olimpiadi 2026 non guardano certo alla Natura.

E’ forse l’ora di riprendere a coltivare i terreni abbandonati, bonificando le aree inselvatichite, ritornare alle antiche e faticose pratiche di sussitenza dell’agricoltura di montagna.

Chi, almeno nei paesi, ha la possibilità di utilizzare stufe a legna è meglio che si organizzi per tempo, basta ripulire i nostri boschi disastrati che il combustibile non manca, possibilmente prima dei periodici incendi estivi. E’ ora di riprenderci quel minimo di autonomia da

un sistema fondato sulla speculazione e i privilegi dei soliti pochi. E’ il momento di sperimentare con armonia nuove forme di collettivismo per ogni attività utile al bene comune, nello spirito della solidarietà e del mutuo appoggio.