Tra i vivi o tra le macchine?

Tra i vivi o tra le macchine? – Storicamente le invenzioni di strumenti e macchinari di ogni risma sono state sempre ispirate dall’osservazione della natura, imitandone i funzionamenti e sfruttandone le ‘leggi’.

Ma dalle macchine utili agli umani, si è passati agli umani-asserviti-alle-macchine. La direzione futura delle società oggi più che mai è decisa dal connubio tra ricerca scientifica e tencnologia.

E’ l’era del predominio della Tecnoscienza.

Le ‘invenzioni’ non avvengono più per imitazione della natura, ma per manipolazione: la natura, i corpi, il cervello, fino a batteri, virus, dna… tutto attorno a noi, sotto la lente di ingrandimento della Tecnoscienza viene trattato come una macchina da scomporre e ricomporre a piacimento, senza freni etici, discussioni politiche, consenso sociale.

La ricerca scientifica a braccetto con l’apparato militare partorisce sempre coppie di gemelli diversi, uno militare e l’altro civile: uno per minacciare e l’altro per soggiogare le società al modello tecnoscientifico. Ad esempio la bomba atomica e le centrali nucleari; l’eugenetica e la promessa di guarire malattie con terapia genica; i droni militari che sterminano civili e i droni-giocattolo che scattano foto…

Il motore della Tecnoscienza non è la ricerca della conoscenza o della salvezza dell’umanità, ma il cieco principio dell’Efficacia.

La validità di ogni nuovo progetto o prodotto è valutata solo secondo la sua efficacia, senza considerare le conseguenze generali: se un progetto raggiunge lo scopo prefissato a breve termine, viene avviato alla produzione.

Il principio dell’Efficacia soddisfa al contempo tutte le parti, chi produce (e guadagna) e chi consuma, rinnovando la promessa di infinita disponibilità di prodotti, spacciata per “libertà”.

Le soluzioni tecnologiche “efficaci” generano nuovi problemi imprevedibili, che richiedono nuove soluzioni (ovviamente tecnologiche): è un circolo vizioso alimentato da una Volontà di Potenza irrefrenabile, in un crescendo di prodotti usa e getta, armi biologiche, spese militari, sfruttamento delle risorse, e conseguenti conflitti armati.

L’unica via d’uscita da questo cerchio insostenibile è “rinunciare alla Potenza”, alla volontà di accrescimento infinito di successo, guadagno, accumulazione, potere.

Al posto di una misera Efficacia, dobbiamo cercare risultati cooperativi, in equilibrio con gli ecosistemi, e quindi duraturi!

A partire da come produciamo cose e cibo, per concretizzare un cambiamento culturale radicale e profondo. Per scegliere di coesistere tra i vivi e non di sopravvivere tra macchine.