IL 25 APRILE, GLI ALLEATI, LA RESISTENZA TRADITA

Nel 1945, con il conflitto ancora in corso, si stavano già delineando le prospettive di una futura guerra fredda che avrebbe condizionato la seconda metà del novecento. Sconfitte le potenze dell’Asse (Italia, Germania, Giappone) i vincitori del Risiko mondiale, ovvero gli Alleati a trazione anglo-americana e i sovietici, si apprestavano a dividersi le aree di influenza geopolitica.

Le bombe atomiche americane su Hiroshima e Nagasaki non volevano certo piegare un Giappone allo stremo ma piuttosto sperimentare una inedita e distruttiva arma nucleare. Il messaggio di questa devastante potenza di fuoco era soprattutto diretto all’Unione Sovietica, futuro nemico e concorrente nell’egemonia mondiale.

Non va dimenticato che, mentre i partigiani combattevano contro l’esercito tedesco e le milizie fasciste, gli Alleati bombardavano le nostre città, mitragliavano i nostri paesi e provocavano innumerevoli vittime tra la popolazione civile, in nome della libertà e della democrazia.

Il 25 Aprile è la data ufficiale della Liberazione dal nazifascismo, segnando la fine di un Regime autoritario e guerrafondaio che aveva portato lutti e devastazioni all’intero Paese. Alla conquista dell’Impero Mussolini e i suoi gerarchi avevano azzerato l’autonomia politica dell’Italia, sconfitta militarmente e asservita dal 1945 ad oggi agli interessi economici e strategici degli Stati Uniti.

La Resistenza fu tradita innanzitutto dagli stalinisti del Partito Comunista Italiano che frenarono ogni spinta verso un cambiamento radicale contro le ingiustizie di uno Stato da sempre autoritario. Fu tradita dal comunista Palmiro Togliatti che nel breve incarico di ministro della Giustizia operò per una amnistia generale dei fascisti.

Molti ex partigiani furono invece perseguitati anche con anni di carcere mentre ex gerarchi e funzionari del passato Regime si riciclarono negli apparati della nuova Repubblica democratica nata dalla Resistenza. Prefetti, questori, burocrati, dirigenti d’azienda cambiarono camicia continuando a fare carriera. Indicativo l’esempio di uno squallido personaggio come Marcello Guida: ex direttore del confino fascista di Ventotene, ce lo ritroviamo questore a Milano nel dicembre 1969, presente nella stanza al quarto piano della Questura, dove fu defenestrato il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli.

La strategia della tensione, la strage di Stato di Piazza Fontana, le repressioni negli anni Settanta e Ottanta, la diffusione dell’eroina, furono la risposta autoritaria ad una generazione che aveva rimesso in campo i valori della Resistenza.

Decenni di complicità delle opposizioni istituzionali con il padronato ed i Poteri forti hanno portato l’Italia contemporanea allo sfacelo, contribuendo a far salire i fascisti del terzo millennio al governo.

Perciò… attenzione! Sono autoritari, arroganti e pure guerrafondai.

Vorrebbero che l’Italia entrasse direttamente in guerra per l’Impero Occidentale in Ucraina, nel Mar Rosso, o in futuri fronti vari ed eventuali. Con la soddisfazione di essere servi sì degli americani, ma di serie A.