VALTELLINA RADIOATTIVA

VALTELLINA RADIOATTIVALa domanda di energia aumenta a dismisura in tutto il Paese: i crescenti consumi sono dovuti alla progressiva digitalizzazione delle nostre vite attraverso app, intelligenza artificiale e smartphone. Per far funzionare questo mondo digitale servono le infrastrutture: fibra, rete 5 g ed enormi data-center: in Lombardia uno dei più grandi è in costruzione a Melegnano. Per alimentare questa “macchina del digitale” non bastano certo le false soluzioni green altamente impattanti di fotovoltaico ed eolico. Senza rimpiazzare petrolio e gas si sta concretizzando anche il ritorno al nucleare

Noi non dimentichiamo le emissioni, gli incidenti delle centrali, le bombe atomiche, le scorie radioattive, tutto quellaffare, anche militare, che gira attorno all’economia nucleare! E’ però importante sottolineare anche gli impatti diretti sulle popolazioni che vivono attorno alle cave di uranio e le conseguenze sulla salute e sull’ambiente.

La sola soluzione ai problemi del nucleare è evitarli in anticipo, bloccandoli! Diverse esperienze, come quelle delle lotte dei nativi dall’Alaska alle Ande, ci hanno insegnato che progetti estrattivi, cave e miniere, una volta in funzione, sono molto più difficili da fermare. Per questo forse in Valtellina possiamo giocare d’anticipo!

Cosa c’entra la Valtellina col nucleare? L’azienda CANOEL ITALIA SPA “prestanome” della multinazionale canadese ZENITH ENERGY, vuole riaprire la cava di uranio di Val Vedello (Piateda -SO-) e Novazza (BG), col consenso delle alte sfere e pare pochi malumori degli enti locali. Si tratta di una cava di Uranio, escavata negli anni ’70, poi chiusa nel 1983 perché antieconomica, ma anche in seguito a lotte popolari. Gli abitanti infatti nonostante le rassicurazioni dei vari comitati tecnici, “scientifici e oggettivi”, non smisero di opporsi alla devastazione ambientale e ai pericoli per salute e ambiente. Nel 2025, sta ai Valtellinesi di oggi riprendere l’eredità di quelle lotte, soprattutto in questa epoca di grandi eventi olimpici e vocazioni turistiche, che rendono la montagna sempre più controllata e antropizzata, di promesse di rinascita per alpeggi connessi e agricoltura 4.0, di produzione energetica finalizzata all’apparato bellico e alla “intelligenza artificiale”. Dobbiamo imparare a vedere i collegamenti tra questi inganni digitali e la devastazione che si lasciano dietro. Altrimenti, ancora una volta, la prospettiva per la Valtellina, al di là degli annunci, è un futuro da colonia energetica interna. [ per approfondire il tema:

-Nunatak-74: link: MONTAGNA MATERIA DI TRANSIZIONE

– link: PUNTARE I PIEDI CONTRO IL DATA CENTER

– Podcast audio: IL RITORNO DELLA MINIERA ]