Tante bandiere palestinesi e alcune arcobaleno, per la pace. Nessuna bandiera di partito. In più di ottocento abbiamo sfilato il 14 giugno a Sondrio, ognuno con le proprie idee, convinzioni e sensibilità, tutti però accomunati dallo sdegno contro il genocidio tuttora in corso a Gaza.
Un corteo vivace, colorato e rumoroso che per una città grigia e asettica comeSondrio ha segnato un punto di svolta rispetto all’apparente indifferenza degli abitanti e un punto di rottura contro gli squallidi filo-israliani benestanti e benpensanti che non mancano anche nella nostra provincia. “Basta uccidere bambini a GAZA e in tutte le guerre” era lo striscione di apertura seguito da valtellinesi, valchiavennaschi, la comunità araba con uomini, donne e bambini, le donne per la pace, presenti tutti i sabati a Sondrio con un presidio permanente dal Marzo 2024, appartenenti ad associazioni, semplici cittadini. Tutti insieme mischiati e uniti per dire basta. Il cacerolazo con vuote pentole sonanti ha voluto ricordare che a Gaza oltre ai continui e quotidiani bombardamenti si muore anche di fame. Come Antiautoritari di Valtellina, partecipando anche alla Assemblea permanente contro le guerre di Lecco, abbiamo scelto di essere presenti insieme in questo corteo, per rimarcare sul volantino distribuito, che guerra e genocidi partono dai nostri territori, sostenuti anche dalle fabbriche belliche valtellinesi, come Ariane e Ring Mill che hanno sede nella provincia di Sondrio. Tra agenti di polizia, finanza e carabinieri, appostati ai lati del percorso, si è mosso questo corteo di protesta contro l’eliminazione fisica del popolo Palestinese denunciando, con un chiaro messaggio, le istituzioni nazionali e i vertici dell’Unione Europea, tutti critici a parole nel condannare gli “eccessi” dell’esercito israeliano ma non certo intenzionati a chiudere i rapporti militari, diplomatici, sportivi e di commercio con lo Stato di Israele che, come riportato da un nostro striscione “è un crimine contro l’umanità”.