All’avidità non c’è confine. Centodieci paesi del Sud del Mondo propongono di tassare maggiormente (e giustamente) le multinazionali per i loro (ingiustificati) extra profitti.
In sede ONU, il 16 agosto, la proposta ottiene 44 astensioni e 8 voti contrari. Tra gli astenuti non poteva mancare l’Italia, in buona compagnia con il resto dell’Unione Europea.
Assolutamente contrari ad una maggiore tassazione Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda, colonialisti di ma-trice anglo-sassone, con l’aggiunta di Giappone, Corea del Sud e Israele, Paesi da tempo acquisiti nell’area Occidentale e democratica.
Dietro l’ipocrita retorica delle nostre democrazie, ormai in avanzata fase di decomposizione, a tirare le fila restano i Poteri forti, le multinazionali, i militari e un’alta finanza capace di spostare virtualmente infinite quantità di denaro, in un abile gioco di prestigio a danno di tutti noi.