Le maledizioni dell’umanità sono partite dall’Europa. Ne sanno qualcosa le popolazioni di Africa e Asia, o i nativi americani e australiani in fatto di colonialismo, pulizie etniche, genocidi e schiavismo. Non esiste continente risparmiato dall’avidità delle classi dirigenti europee, questo dopo aver impoverito e mantenuto in condizioni di vassallaggio le rispettive popolazioni composte da contadini e artigiani.
Esattamente cinquecento anni fa, il 15 maggio 1525 nella piana di Frankenhausen, in Germania, cinquemila contadini furono sterminati dell’esercito dei principi luterani. Il motto dei contadini da mezzo secolo in rivolta era: “tutto è di tutti“, stanchi di dazi, decime, tasse e servitù da pagare ai signorotti locali e al clero.
Lunga è la lista di rivolte contro i poteri clerico-feudali soffocati nel sangue, senza per questo dimenticare i roghi dell’inquisizione, la caccia alle streghe, i milioni di europei costretti all’emigrazione perché ridotti alla fame. Le ricchezze saccheggiate nel continente americano hanno invece arricchito le allora classi dominanti con un forte accumulo di capitale e lo sviluppo del pensiero che giustificava il profitto fine a sé stesso. Con la conseguente rivoluzione industriale schiere di miserabili furono costretti alla miniera o alla fabbrica con la decisa affermazione di un nuovo schiavismo operaio e di Stati nazione a garanzia del nuovo ordine mondiale. Gli stessi Stati nazione i cui velieri deportarono migliaia di africani nel “Nuovo Mondo”, costretti sotto il dominio schiavistico ad opera di ex europei usurpatori di terre e materie prime. Se nel corso dei secoli il vecchio continente Europeo è stato insanguinato da continui conflitti, con il Primo Macello Mondiale (1914-18) la guerra assume un aspetto industriale, forte di milioni di morti e armi sempre più letali. Tutto il resto è conseguenza, con la nascita del fascismo in Italia, del nazismo in Germania, l’affermazione dello stalinismo in URSS per arrivare alla Seconda Guerra Mondiale (1939-45) dove il fuoco partito dall’Europa arrivò ad incendiare il Giappone con le atomiche di Hiroshima e Nagasaki.
Lo stesso crimine dell’Olocausto con sei milioni di ebrei assassinati nei campi di sterminio è attuato in Europa, non certo in Medio Oriente, mentre la Guerra Fredda è stata solo una parentesi di pace armata.
C0n la dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991 e il conseguente scioglimento del Patto di Varsavia i capoccioni che hanno governato i Paesi dell’Europa occidentale non hanno trovato logico smantellare la NATO. Non hanno voluto pensare alla politica distensiva del disarmo, a cancellare il debito alle ex colonie, a limitare il potere delle multinazionali.
Vassalli al servizio degli Stati Uniti, hanno partecipato attivamente alle due guerre del Golfo contro l’Iraq, contribuendo alla spinta della NATO verso est, alimentando la guerra civile in Jugoslavia, abbattendo in Libia il regime di Gheddafi e appoggiando la democrazia israeliana fondata sul massacro dei palestinesi.
Creare problemi nell’Ucraina del 2014 e buttare benzina NATO sul fuoco russo dopo l’invasione del 2022 ancora non è bastato, insistono oggi sul riarmo nell’appoggio militare ad un Paese che senza l’interventismo dei governi occidentali avrebbe potuto siglare un accordo di pace dopo due mesi dall’inizio del conflitto.
Che altro dire? Europa maledetta, oltre che stupida.