Bombardamenti continui e mirati. Mirati a massacrare intere popolazioni devastando quartieri e territori, con la scusa di combattere il terrorismo.
Colpire nel mucchio è terrorismo puro e la guerra è la sua massima espressione, praticata da eserciti e promossa dai vari Stati nazionali. Qui sta il problema alla radice.
La fondazione dello Stato di Israele nel lontano 1948, con l’idea di farne una nazione per ogni ebreo della diaspora nel poter vivere in sicurezza protetto da violenze antisemite. Peccato che in quelle terre, oltre a qualche ebreo già residente da tempo in pace e prosperità, abitavano tranquillamente degli arabi palestinesi. Tutti costoro sono stati considerati indigeni da espellere per conquistare spazi e territori ai nuovi insediamenti sionisti. Si stima in circa 800mila il numero dei palestinesi costretti a lasciare le proprie case nel 1948, i campi profughi sono nati da lì. Una volta messe le radici lo Stato di Israele si è espanso a macchia d’olio con altri territori occupati (1967) e non più liberati. Punta di diamante nella Cisgiordania militarizzata un movimento di coloni ebrei arroganti e invasivi che, armati in nome di Dio, rivendicano tuttora una Terra Promessa di antica e biblica memoria. Come se Dio avesse aperto un’agenzia immobiliare in Medio Oriente riservando agli ebrei il monopolio della Palestina.
Israele è oggi una democrazia tecno-colonialista. Internamente fa sfoggio di dibattito democratico, opposizioni formali, un parlamento, fazioni contrapposte sulla gestione del potere. Verso i non-ebrei applica siste- maticamente la discriminazione razziale e religiosa. Nel continuare il genocidio dei palestinesi per annettersi la Cisgiordania la macchina da guerra israeliana insiste a bombardare oltre a Gaza, il Libano, lo Yemen, la Siria, l’Iran… Terrorismo di Stato e lavoro sporco. E’ questo il ruolo di Israele nel Medio Oriente. Colpire gli “Stati Canaglia”, “l’Asse del Male”, cioè i regimi nemici della democrazia e del capitalismo occidentale. Sono invece schie-rati dalla parte “giusta” Turchia, Azerbaijan, Arabia Saudita, Egitto, Giordania ed Emirati Arabi, sia pur assai deboli in fatto di democrazia.
Dietro l’ipocrisia umanitaria di USA ed Europa l’appoggio politico e militare a Israele è appunto funzionale nel fare piazza pulita degli ultimi ostacoli al monopolio occidentale, in un’area geopolitica di vitale importanza strategica ed energetica.
Dopo aver distrutto e destabilizzato Iraq e Libia ora la parte del leone tocca a Israele con continui crimini contro l’umanità, recitando il ruolo di vittima del terrorismo. Del resto tra colonialisti ci si intende.